Vanzetti’s Fish Cart di Justin Vitiello – Archivio Nat Scammacca

  1. all angels are created equal

I

Ethel was fat that’s why she was jolly (or maybe she was jolly so she was fat)

she came on over

one day I was sick (my mother worn thin around a watermelon belly told me a friend

was coming in to help)

I heard from a room hung

thick with cough

a mustard plaster laugh clomp-clomp up the stairs heave at the top (Statue of Liberty

steamer?)–bump-

bud-dey-ump-bump:

“nobody home”– in burst her head: a great black sun

II

sucking broom

a dance of dust

fingertips lobes of sweat and mop,

cutting steam kettle fogs (the antiseptic dusk of endless convalescence)

from my pillow hold I spied (she didnt mind the stare) cobras and mongeese and tomahawks banj oes and bongos and Uncle Remus blues and shined shoes and Aunt Jemima

when she chugged out (I hadnt spoken once)

I was still figuring

what medicine she took

to drown my taste

summer rain

 

 Poesia Senza Nome

I bambini si fidano di lui: gli

vogliono bene

sanno che, si vinca o no al bigliardino,

un gelato spunterà di sicuro prima che si

vada a letto e affamati o feriti

graviteranno intorno alla cucina dove lui

improvvisa sollievo per tutte le pene

salvaguardando la dignità di tutti …

“Giustino, come mai

solo i bambini possono piangere?

perchè solo i bambini

e qualche amico non tradisce?

perchè ci mettono le corna le donne,

ci fanno digrignare e azzannare

ma poi vogliono pagliacci che cercano

di piangere per farle ridere?

cosa capita quando diventiamo

uomini e donne?

perchè c’innamoriamo sempre

per poi cadere in disamore?

tu che sei filosofo, dimmi

di che pasta

la vita è fatta?”

Presentazione: Antonino Serina “Nat Scammacca Poeta e Filosofo della Scienza”

Professore Antonino Serina - Memorial Casa Scammacca

Dalla INTRODUZIONE dell’Autore a :
” E’ davvero incredibile per molti, anche dei suoi amici, immaginare Scammacca filosofo della scienza; uomo piuttosto straordinario sì, ma strano, tanto strano da essere ritenuto pazzo, anziché filosofo. Eppure egli stesso, in una visita privata, prima ancora che si ricoverasse al Creedmoore Hospital, confessò ad un medico: “Dottore, io so di essere malato, da diversi giorni non mangio e non dormo, ho una gran paura, tanta paura di certe perone che mi perseguitano.” E il dottore a lui:” Lo so, ragazzo mio, si vede subito che sei NatScammacaFilososfomalato … In verità, non mi sembri malato di mente, sei soltanto depresso” (Due Mondi, romanzo autobiografico, 1979, p. 103).
E’ un conflitto semplicemente affettivo il suo o è la diversa concezione della vita impossibile a viverla in un mondo legato a vecchie concezioni e credenze? Una serie di interrogativi che lo interessano, e possono interessare anche noi, ruotano attorno a punto centrale: il mondo fisico e il mondo psichico-mentale sono due mondi diversi, come comunemente si crede, oppure c’è un’unica realtà cosmica? Conseguentemente possiamo chiederci: il corpo e l‘io sono due entità distinte – ovvero il corpo e l’anima sono cose diverse, come si dice – o sono una entità? L’io e l’universo sono due realtà o sono compartecipi della stessa unità cosmica? Che senso ha la vita in dimensione cosmica?
Sono queste domande fondamentali a cui la gente comune sfugge, radicata su vecchie concezioni della realtà, ma che hanno interessato filosofi e scienziati da Mach ad Einstein e ai fisici della meccanica quantistica. La concezione che non esistono due mondi, vale a dire uno terreno e un altro divino, ma una < unità universale>, è la visione scientifica e rivoluzionaria proposta da Einstein.

Vigilia di Natale di Nat Scammacca

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Vigilia di Natale

Talmente silenziosa è questa notte
 nel buio, cavo come una campana,
 Che debbo sognar ch’è Natale.
 Si volgono così questi pensieri
 attraverso la mente
 ad un antico abete.
 Ad un’altra vigilia l’ho associato
 quando il gelo attraeva l’allegria
 dei nostri occhi;
 si vedeva Natale allora
 ovunque.
 Ora c’è freddo e buio.
 Non sederò stanotte
 sotto un albero di Natale.